Quando sarà stato? Due o tre anni fa? Non ricordo bene quando ho letto per la prima volta di Armenia – Films ma ricordo che quell’articolo di Marina Petrillo su Open Migration mi aveva colpito molto. Mi ero trasferita da poco a Milano e, lentamente, cercavo di comprenderla. Più mi immergevo nella città più capivo che Milano è anche solidarietà, attivismo, mobilitazione e rete. Milano è anche il grande corteo del 25 aprile e la festosa ed energizzante manifestazione del 20 maggio 2017 per l’accoglienza dei migranti.
E io, in tutta questa umanità, mi sento decisamente bene 🙂 Ma torniamo all’articolo: leggo, vado avanti, trovo un produttore armeno di inizio ‘900, gli scioperi delle fabbriche del ‘43, il film “Io sto con la sposa”, l’associazione Asnada, il cinema estivo nei cortili delle case di ringhiera, i film nella lingua originaria delle persone che li abitano questi bellissimi cortili.
Più leggo e più quel vialone dove abito non è più la noiosa strada con molti uffici ma una strada vicina all’associazione Cinema Armenia, vicina al Cinema di ringhiera, vicina alla cascina di Via Livigno, vicina a questo vivaio culturale che è Dergano.
Da quest’articolo (grazie Marina Petrillo) a quando contatto su Facebook gli amministratori di Nuovo Armenia passa un po’ di tempo. In mezzo tante cose, le iniziative della Cascina, le rassegne cinematografiche nei cortili e anche un breve trasferimento. Quando arriva maggio, il lockdown si allenta, possiamo tornare a fare attività all’aperto e io non vedo l’ora di entrare in quella cascina, di sistemarla, di renderla bella, di vederla piena di bambini che giocano e di adulti che si prendono cura di qualcosa che appartiene a tutti noi.
Non so bene quali parole usare per descrivere la meraviglia che si prova a prendersi cura di qualcosa che non è solo tuo. E’ come tirare fuori la tovaglia ricamata, i piatti abbinati e i bicchieri speciali quando a casa tua sta per arrivare qualcuno a cui vuoi davvero bene.
Io mi sono sentita così dopo le domeniche passate in cascina: certo c’era anche il sole cocente di giugno e luglio, la mascherina che si attacca al viso, il rastrello che ti serve ma lo hai lasciato nel deposito.
Ma con te ci sono soprattutto tantissime persone che lavorano, entusiaste, appassionate e piene di energia e anche il caldo milanese ti sembra più clemente. Con loro ridi, scherzi, progetti. E soprattutto condividi quella soddisfazione profonda di aver contribuito a rendere la Cascina un posto bello, familiare e pronto ad accogliere corsi, cinema per adulti e bambini, chiunque volesse ritrovare il proprio angolo di respiro tra vialoni che smettono di essere tali per diventare strade che portano in “Cascina”.
Grazie a tutte le amiche e gli amici che ho conosciuto durante le domeniche in Via Livigno 9, non vedo l’ora che arrivi la primavera 🙂
Ah, questo è il link all’articolo di Marina Petrillo, un grazie anche a lei 🙂